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Pagina:Teotochi - Opere di Canova.djvu/60

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AMORE

E

PSICHE




Gruppo in marmo


XIII.

Nell’Èrebo, come altrove, essendo le donne assai gelose della loro avvenenza, come di quel tesoro per cui gli uomini accordano loro illimitato l’omaggio, l’incarico, che Venere diede a Psiche di ottenerle da Proserpina una particella della sua bellezza, fu il più scabroso di quanti l’ira e la gelosia della madre d’Amore avessero incaricata quella sofferente fanciulla. Ma Cupido, che attento veglia sempre sul travaglioso destino della sua dolce amica, inspirolle tutto ciò che far doveva, onde uscir con onore da quella difficile ambasciata; se non che, nè uomo nè Dio potendo mai prevedere tanta malizia dal canto di Venere, e tanta curiosità da quello di Psiche, non la prevenne di rispettare l’ordine malizioso