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Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/109

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CINO DA PISTOIA

59 ii
T
UTTO ciò ch’altri agrada, a me disgrada;

Et èmmi a noia e spiace tutto ’l mondo.
               ‘ Or dunque che ti piace? ’ I’ ti rispondo:
               4Quando l'un l’altro spessamente agghiada.
          E piacemi veder colpi di spada
               Altrui nel volto, e navi andare a fondo;
               E piacerebbemi un Neron secondo,
               8E ch’ogni bella donna fosse lada.
          Molto mi spiace allegrezza e sollazzo,
               E sol malenconia m’aggrada forte,
               11E tutto ’l dì vorrei seguire un pazzo;
          E far mi piaceria di pianto corte,
               E tutti quelli ammazzar ch’io ammazzo
               14Nel fero pensier dove io trovo morte.


60 (In morte di Selvaggia)
L
A dolce vista e ’l bel guardo soave

De’ più begli occhi che lucesser mai,
               3Ch’i’ ho perduta, mi fa parer grave
               La vita sì, ch’io vo traendo guai;
               E ’n vece di pensier leggiadri e gai
               6Ch’aver solea d’Amore,
               Porto desii nel core
               Che nati son di Morte,
               9Per la partita che mi duol sì forte.
          Ohimè! deh perchè, Amor, al primo passo
               Non mi feristi sì ch’io fussi morto?
               12Perchè non dipartisti da me, lasso!
               Lo spirito angoscioso ched io porto?
               Amor, al mio dolor non è conforto;
               15Anzi, quanto più guardo,
               Al sospirar più ardo,


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