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MICHELANGIOLO BUONARROTI

162 iii
S’
È ver che l’alma dal suo corpo sciolta

In alcun altro torni
               A corti e brevi giorni,
               Per vivere e morire un’altra volta,
               5La donna mia, di molta
               Bellezza agli occhi miei,
               Fia poi, com’or, nel suo tornar sì cruda?
               Se mia ragion s’ascolta,
               Attender la dovrei
               10Di grazia piena e di durezza ignuda.
          Credo, s’avvien che chiuda
               Gli occhi suoi belli, avrà, come rinnova,
               Pietà del mio morir, se morte prova.


163 (La Notte)
C
ARO m’è ’l sonno, e più l’esser di sasso

2Mentre che ’l danno e la vergogna dura:
               Non veder, non sentir, m’è gran ventura;
               4Però non mi destar, deh! parla basso.

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