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VINCENZO MONTI
Ma, se quei vili che son forti in soglio
T’accusano d’orgoglio,
Rispondi: ‘ Italia sul Tesin v’aspetta
95A provarne la spada e la vendetta.’
292 | Marengo |
Pur vi torno a riveder!
Trema in petto, e si confonde
4L’alma oppressa dal piacer.
Tua bellezza, che di pianti
Fonte amara ognor ti fu,
Di stranieri e crudi amanti
8T’avea posta in servitù.
Ma bugiarda e mal sicura
La speranza fia de’ re;
Il giardino di natura,
12No, pei barbari non è.
Bonaparte al tuo periglio
Dal mar libico volò;
Vide il pianto del tuo ciglio,
16E il suo fulmine impugnò.
Tremâr l’Alpi, e stupefatte
Suoni umani replicâr,
E l’eterne nevi intatte
20D’armi e armati fiammeggiâr.
Del baleno al par veloce
Scese il Forte, e non s’udì;
Chè men ratto il vol, la voce
24Della Fama lo seguì.
D’ostil sangue i vasti campi
Di Marengo intiepidir;
E de’ bronzi ai tuoni, ai lampi
28L’onde attonite fuggir.
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