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DANTE ALIGHIERI

44 v
G
LI occhi dolenti per pietà del core

Hanno di lagrimar sofferta pena,
               Sì che per vinti son rimasi omai.
               Ora s’io voglio sfogar lo dolore,
               5Che appoco appoco alla morte mi mena,
               Convenemi parlar traendo guai.
               E perchè mi ricorda ch’io parlai
               Delia mia donna, mentre che vivia,
               Donne gentili, volentier con vui,
               10Non vo’ parlare altrui,
               Se non a cor gentil che ’n donna sia;
               E dicerò di lei piangendo, pui
               Che se n’è gita in ciel subitamente,
               Ed ha lasciato Amor meco dolente.
          15Ita n’è Beatrice in l’alto cielo,
               Nel reame ove gli angeli hanno pace,
               E sta con loro; e voi, donne, ha lasciate.
               Non la ci tolse qualità di gelo,
               Nè di calor, siccome l’altre face;
               20Ma sola fu sua gran benignitate.
               Chè luce della sua umilitate
               Passò li cieli con tanta virtute,
               Che fe’ maravigliar l’eterno Sire,
               Sì che dolce desire
               25Lo giunse di chiamar tanta salute,
               E fella di quaggiuso a sè venire;
               Perchè vedea ch’esta vita noiosa
               Non era degna di sì gentil cosa.
          Partissi della sua bella persona
               30Piena di grazia l’anima gentile,

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