Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/149

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(loc. cit. p. 1105): l’invidia che contro di essi accendeva il libero biasimar che facevano i vizi degli uomini, il sospetto che dall’arcano loro silenzio contro di essi si risvegliava, le civili discordie, per cui molte città della Magna Grecia miseramente perirono, e per ultimo le filosofiche sette insorte in Oriente, che la memoria delle antiche, come suole accadere, estinsero interamente.


Setta eleatica nata nella Magna Grecia. XII. Anche un’altra setta di antichi filosofi ebbe nella Magna Grecia l’origine, quella cioè che da Elea ossia Velia, città di questa provincia, fu detta Eleatica. Ne fu autor Senofane natío veramente di Colofone, ma che nella Magna Grecia passò la maggior parte de’ giorni suoi; come se ella destinata fosse non solo a produrre uomini in ogni sorta di scienza famosi e chiari, ma ad accogliere ancor gli stranieri, e a giovarsi de’ loro talenti e del saper loro. Fu Senofane, al dir di Laerzio, discepolo e successor di Telauge figliuol di Pittagora; ma nuovi dogmi propose da quelli di questo illustre filosofo diversi assai. Non voglio io nondimeno nè a’ miei lettori nè a me medesimo recar noia coll’investigare quali opinioni da lui si insegnassero. Tutta la filosofia degli antichi è involta fra dense tenebre, tralle quali l’ascose e l’ignoranza in cui erano essi stessi di molte cose, delle quali però costretti erano a parlare oscuramente, se mostrar voleano di saperne pur cosa alcuna; e l’ignoranza molto maggiore de’ lor discepoli, che non ben intendendo le opinioni de’ lor precettori, davano a’ lor detti quel senso che più loro piaceva, e agli errori loro