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162 parte

che dorata solamente fu questa statua, tutti gli altri autori sopraccitati affermano che ella fu tutta d’oro. Basti qui recare il testimonio di Cicerone: Cui (Gorgiae) tantus honos habitus est a Graecia, soli ut ex omnibus Delphis non inaurata statua, sed aurea statueretur. Il qual singolare ed unico onore conceduto a Gorgia è argomento chiarissimo di unico e singolar merito in lui dalla Grecia tutta riconosciuto.


Per qual motivo Platone sembri parlarne con biasimo. XXI. Non vuolsi però a questo luogo dissimulare che Platone non parlò di Gorgia in maniera vantaggiosa molto e onorevole; anzi pare che il Dialogo a cui egli da Gorgia stesso diede il nome, fosse da lui scritto e divulgato per mettere in derisione un sì valente oratore. Sul qual Dialogo bellissima è la riflessione di Cicerone. Io l’ho letto attentatamente, dice egli (l. 1 de Orat. n. 89), e in esso parmi singolarmente degno di maraviglia che mentre Platone si ride degli oratori, mostrasi egli stesso un orator facondissimo. Ma facil cosa è ad intendere per qual ragione si conducesse egli a scriver di Gorgia così. Aveva Gorgia, come si è detto, uno stile gaio al sommo e fiorito e pieno di vezzi; e cogl’ingegnosi riscontri e con altre somiglianti figure, di cui piacevasi, congiunte alla grazia del favellare, pareva capace di persuadere al popolo qualunque cosa più gli piacesse, e condurlo ancora a dannose ed ingiuste risoluzioni. Quindi il severo Platone attento ad allontanare dalla Repubblica ogni pericolo di rovina, giudicò di dovere screditare e deridere un’eloquenza ch’ei temeva che