Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/42

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xli

Sardegna. XII. Poscia in Roma. XIII. Suoi costumi. XIV. Sua morte. XV. Suo stile. XVI. Sue Opere. XVII. Epoche della vita di Plauto. XVIII. Sue commedie. XIX. Giudizio di esse. XX. Notizie di Cecilio Stazio e di Pacuvio. XXI. Altri poeti comici. XXII. Notizie di Terenzio. XXIII. Sue Commedie. XXIV. Suo viaggio in Grecia e sua morte. XXV. Carattere delle Commedie di Terenzio. XXVI. Per qual ragione i Romani in questa parte non uguagliassero i Greci. XXVII. Della costruzione del teatro romano.

Capo II.

Pag. 238

Gramatici, Retori e Filosofi greci in Roma,
e studio della Filosofia tra’ Romani.

I. Quanto tardi s’introducessero in Roma le scuole di gramatica. II. Cratete da Mallo è il primo a tenerla. III. Introduzione della greca filosofia in Roma. IV. Con qual occasione ad essa si rivolgesse il giovane Scipione Africano. V. Elogio di questo celebre generale. VI. I filosofi e i retori greci son cacciati da Roma, e per qual ragione. VII Altri filosofi greci mandati in ambasciata a Roma. VIII. A qual anno debbasi essa fissare. IX. Fervore ch’essi destano in Roma per lo studio della filosofia. X. Catone li fa congedare da Roma. XI. Non perchè egli non fosse uomo assai colto. XII. Ma per l’odio che portava per diverse ragioni alla greca filosofia. XIII. Vi restan nondimeno Polibio e Panezio, e vi fomentan lo studio. XIV. L’astronomia comincia ad essere coltivata in Roma. XV. Amafanio scrive in latino delle cose fisiche.

Capo III.

Pag. 262

Eloquenza, Storia, Giurisprudenza.

I. Nomi e caratteri de’ più antichi oratori romani. II. Per qual ragione l’eloquenza avesse in Roma molti