Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/110

Da Wikisource.

Primo 73

si vedesse. Seneca suo maestro, Britannico e Antonia figliuoli di Claudio, e quindi suoi fratelli adottivi, Domizia sua zia, Ottavia e Poppea sue mogli, finalmente la stessa Agrippina sua madre perdettero per comando di questo mostro la vita. Gli altri vizj non furono in lui punto minori della sua crudeltà; e a dir tutto in breve, pare, come riflette un moderno autore, (Richer Abrégé de l’Hist. des Emper. p.137) che Nerone non arrivasse all’impero, che per mostrare quanti delitti può commettere un uomo che si abbandoni alla pessima sua natura. A renderne sempre più esecrabile il nome mancava solo eh’ ci fosse , come fu veramente, il primo persecutore de’ Cristiani. Qual protezione sperar potevano da tal sovrano gli studj? Egli, come dice Svetonio (in Ner. c. 52), aveva da fanciullo appreso gli elementi di quasi tutte le scienze, ma della filosofia aveagli ispirata avversione Agrippina sua madre, dicendo che nocevole essa era a chi dovea regnare: e Seneca , per essere più lungamente da Nerone ammirato, distolto lo ave a dal leggere gli antichi oratori. Alcune orazioni in età giovanile da lui fatte, altre in greco , altre in latino , rammentano Svetonio e Tacito (Svet. ib. c. 7; Tac. Ann. l. 12, c. 58), e Svetonio dice che anche imperadore declamò spesso pubblicamente (ib. c. 10). Ma se egli si applicò per alcun tempo agli studj, ben presto se ne distolse, occupato unicamente ne’ suoi piaceri; e quando al principio del suo impero egli volle fare l’orazion funebre di Claudio. si valse dell’opera di Seneca suo maestro. Vuolsi qui