Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/134

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condusse tutti i suoi giorni; nè dee però vietarcisi che ad uno scrittore vissuto sempre in Italia tra gli italiani scrittori noi diamo luogo. Io non tratterrommi a esaminare le più minute circostanze de’ fatti a lui appartenenti, di che puossi vedere ciò che assai lungamente e diligentemente ne ha scritto il celebre Niccolò Antonio (Bibl. hisp. Vet. l, 1, c. 10). Lucano cominciò a rendersi celebre in Roma pel suo poetico valore, mentre regnava Nerone. E una onorevole via a rendersi immortale aveva questi aperta a lui e agli altri poeti coll’istituire che fatto avea solenni letterarj combattimenti da celebrarsi ogni cinque anni, ne’ quali gli oratori e i poeti recitando a gara nel pubblico teatro le orazioni e i poemi loro, da’ giudici a ciò prescelti si decideva a chi di essi si dovesse l’onore della corona. Il suddetto scrittore della Vita di Lucano racconta che in tale occasione fu data a Lucano sopra Nerone la preferenza, e che quindi ne venne lo sdegno di Nerone contro il nostro poeta. Ma io temo che un tal fatto non possa reggere contro il testimonio di tre celebri storici, Svetonio, Tacito e Dione, che e più antichi sembrano e più degni di fede che il mentovato scrittore, il cui stile troppo sa de’ secoli bassi. Questi concordemente raccontano che i giudici corrotti anche essi da quel vile spirito di adulazione che allora era universale in Roma, concederono f onor della corona a Nerone (Svet. in Ner. c. 12; Tac. l 14 Ann. c. 21; Dio. l. 11). Ed è ad avvertire che queste letterarie contese istituite furono da Nerone l’anno stesso del suo impero Tiraboschi, Voi. II.. 7