Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/685

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648 Liiìno mostra in che sia egli superiore a Stazio, a Lucano, a Silio, in che sia inferiore; e insieme sulla poesia in generale fa utilissime riflessioni. Avea egli ancora composte alcune poesie in greca favella, come egli stesso attesta (ep. 4) e qualche frammento ancora ce ne rimane allegato da più autori presso il Fabricio (l. cit.). VI. Alcuni credono che Claudiano fosse cristiano, e fondano F opinion loro singolarmente su alcuni componimenti, ne’ quali egli e invoca Cristo, e parla, come ad uom cristiano conviene, de’ sacri misteri. Ma egli è certo che in tutte le altre sue poesie ei si mostra troppo chiaramente pagano, come da più passi di esse provano ad evidenza Guglielmo Pirrone (in Vita Claudiani ante ejus Op. ad usum Delph.) e il sopraccitato M. Merian; oltrechè chiaramente lo attestano S. Agostino (De Civ. Dei l. 5, c. 26) e Paolo Orosio (Hist. l. 7, c. 35) il quale lo chiama poeta eccellente bensì, ma ostinatissimo idolatra; onde è da credere che o egli in que’ componimenti per adulare i cristiani imperadori siasi finto cristiano, o, ciò che è più probabile, eli1 essi non siano di lui, ma dell’altro Claudiano soprannomato Mamerte prete della chiesa Viennese nelle Gallie. Una iscrizione sommamente onorevole a Claudiano ha pubblicato Jacopo Mazzocchi (Epigramm. antiq. urb. Rom. p. 8), e dopo lui molti altri, come ritrovata da Pomponio Leto che ha così: Cl. Claudi ani. Cl. Claudiano V. C. Tribuno et Notario, inter ceteras vigentes artes praegloriosissimo Poetarum, licet ad memoriam sempiternam carmina ab codem script a sufficiant,