Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/151

Da Wikisource.

9» LIBRO ìianno pensato che Boezio avesse una dopo l’altra due mogli, prima Elpide, e poi, lei morta, Rusticiana. A confermare questo lor sentimento arrecano le parole dello stesso Boezio, in cui egli sembra accennare di aver più d’un suocero: Quis non te felicissimum cum tanto splendore socerorum (Consol. l. 2, prò. 3), ec.? Ma ognun vede facilmente che con quella parola può Boezio spiegare il padre e la madre della sua moglie. Infatti altrove ei fa menzione di un solo suocero: penetral innocens domus, honestissimorumque coetus amicorum, socer etiam sanctus, ec. (ib. l. 1, prò. 4). Non vi è dunque nè nelle Opere di Boezio, nè in alcun altro scrittore, o in verun monumento antico, indicio alcuno a provare che Elpide fosse moglie di Boezio (9). Su qual fondamento poi si affermi che da Elpide fosser composti gl’inni che abbiam mentovati poc’anzi, io nol saprei indicare. Egli è vero però, che poichè anche il celebre cardinale Tommasi diligente ricercatore di tali cose a lei alcuni ne attribuisce (in Hjmnario), vuoisi credere eli’ei non l’abbia fatto senza probabil ragione. IX. Quella che certamente fu moglie di Boezio, e che più anni gli sopravvisse, fu Busticiana figliuola di quel Simmaco stesso che dopo (a) Anche I’esattissimo Apostolo Zeno era persuaso che Elpide non fosse mai stata moglie di Tìoezio. QuelV Elpide, scrive egli al P. D. Pier Caterino suo fratello (Lettere, t. 3, p. 269, sec. ed.) , di cui si trovano o si credono gV Inni clic portano il suo nome , non fu mai moglie di Boezio; ed io ne ho, con rispetto di quanti P hanno asserito , riscontri così sicuri, che sarebbe pazzia il dubitarne o ’l contenderlo.