Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/41

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XL RIFLESSIONI SULL’INDOLE d’Inghilterra , o con alcune delle Cause celebri del Pitaval. L’osservazione non può esser più bella; ed è somigliante a quella di chi opponesse agl’Inglesi, agli Svedesi , ec., che la lor lingua è povera , perchè non ha alcun modello dei Panegirici de’ Santi. Ove è che l’Italia abbia occasione di esercitar l’eloquenza forense? Non vi è che Venezia ove gli avvocati posson far pompa della loro facondia. Ma chi non sa ’eh essi usano del volgare lor dialetto, e che perciò le loro arringhe, per quanto siano eloquentissime , se non vengono in lingua italiana tradotte da chi sappia usarle con eleganza, perdono in gran parte la loro forza? Così è avvenuto di quelle del Badoaro, nelle quali però chiaramente si s"orge che assai più eloquenti ci sembrerebbono esse, se una mano più esperta le avesse adornate. E perchè l’ab. Arteaga non ci rimprovera egli ancora la mancanza di sacri eloquenti oratori? Se la lingua italiana non e atta all’eloquenza forense, come sarà atta alla sacra? Ma di questa ei sa che dopo il ritorno del buon gusto in Italia abbiamo esempj troppo splendidi e luminosi, e che Segneri, Tornielli, Venini, Pellegrini, e più altri han fatto conoscere che, avuto riguardo al genio e al costume della nazione, in questo genere non abbiamo di che invidiare ad alcuno. Ed il Pellegrini in alcune prediche specialmente offre una pruova di più contra l’asserzione del sig. Arteaga, che gl’italiani non possan notomizzare, scrivendo, il cuor umano. Lo stesso dee dirsi degli elogi, la cui inopia parimenti ci rimprovera 1‘ ab. Arteaga. Io non esalterò alle stelle la Raccolta di essi dataci negli anni addietro dal sig. ab. Rubbi. Ma pure alcuni ne ha tra essi, come quello del Montecuccoli fatto dal conte. Agostino Paradisi, e alcuni altri ad esso somiglianti, i quali bastano a provare che non mancano anche in questo genere alla lingua italiana eregi modelli. Noi non abbiamo alcun autore che ripurgando le scienze dallo squallore scolastico, sappia infiorar il sentiero che vi conduce, e rivestir la filosofia delle spoglie delle Grazie, come fece maravigliosamente l’ingegnoso scrittore della Pluralità de’ Mondi. E perchè forse teme l’ab. Arteaga che non l’intendiamo abbastanza, ripete poco appresso lo stesso, e ne forma un