Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/415

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354 libuo ma solo alcun tempo dopo la sua venuta in Franciaj e che perciò egli scrivesse a Teodemaro, che quando Dio per mezzo di Carlo avesse recato conforto al suo dolore, e quando a suo fratello fosse renduta la libertà, ei non avrebbe indugiato a far ritorno a Monte Casino. Io credo perciò che questa lettera fosse scritta da Paolo non molto dopo la sua venuta in Francia. Probabilmente ei non dovette aspettar molto a provare gli effetti della clemenza di Carlo verso il suo fratello; e forse egli adoperossi allora per ottenere di ritirarsi di nuovo a Monte Casino. Ma Carlo troppo volentieri vedeva alla sua corte gli uomini dotti5 e la partenza di Rotrude per Costantinopoli, che allora andavasi apparecchiando, dovette probabilmente offerirgli un’opportuna occasione per trattenerlo. Ruppesi finalmente circa l’anno 787, come si è detto, il trattato di nozze; e allora io penso che Paolo rinnovasse le sue preghiere a Carlo per ottenere il bramato congedo, e che 1’ottenesse di fatto. E veramente io non trovo più dopo quest’anno alcun monumento il quale ci dimostri che Paolo continuasse più oltre il suo soggiorno in Francia. Veggo bensì ch’ei compose l’epitafio pel sepolcro di Arigiso principe di Benevento, morto a’ 26 d’agosto di quell’anno medesimo, il qual epitafio è stato dall’Anonimo salernitano inserito nella sua Cronaca (Script. rer. ital. vol. 2, pars 2, p. 185). Io so bene che anche standosi in Francia poteva Paolo comporlo , e che potea anche comporlo molti anni dopo la morte di Arigiso,