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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/460

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QUARTO 399 Pasquale l’anno 1118, ed eletto a succedergli Gelasio II, Arrigo oppose a lui, e poscia a Callisto II che l’anno 1119 eragli succeduto, un nuovo antipapa in Maurizio Burdino arcivescovo di Braga; finchè l’anno 1122 stabilitasi con un solenne trattato la pace fra Arrigo e Callisto, videsi finalmente estinta la gran contesa delle investiture, e insieme riconciliati il sacerdozio e l’impero. Ma le città d’Italia frattanto avvezze già da più anni ad aver l’armi in mano, e a seguir qual partito lor più piacesse, continuarono a nudrire l’una contro dell’altra odii e ninne izie mortali che spesso finivano col totale eccidio or dell’une, or dell’altre. E celebre singolarmente fu a questi tempi la guerra tra Milano e Como, che cominciata l’anno 1118, non ebbe fine che l’anno 1127, quando la seconda città fu costretta a soggettarsi alla sua troppo potente rivale. Cotali guerre furon poscia in avvenire così frequenti, che per lo spazio di oltre a tre secoli in altro quasi non veggiamo occupate le città italiane, che in combattersi e in distruggersi l’une le altre. V. Mentre tale era lo stato di quella parte d’Italia che dipendeva dagl’imperadori, e mentre quella che ubbidiva a’ romani pontefici, era essa ancor travagliata dagli scismi e dalle discordie sopraccennate, nulla meno infelice era la condizione de’ principati di Benevento, di Capova, di Salerno e di altre provincie che or formano il regno di Napoli. Erano già più anni che i Greci, i Saracini e i Longobardi vi guerreggiavan tra loro. Quando i Normanni popoli settentrionali che dopo aver corse in addietro