Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/513

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XXII. Compendio della vita (li S. Pier Damano. 4^3 LIBRO scienza di cui erano adorni, come Gelasio II (Script. rer. ital. t. 3, pars 1, p. 369, ec. 378) che da Urbano II era stato fatto suo cancelliere, affinchè, uomo colto com’egli era, richiamasse le lettere pontificie a quella eleganza di cui erano prive da lungo tempo, Onorio II (ib. p■ 421), Lucio.II (ib. p. 4 Ì7) e Alessandro III (ib. p. 4 j8); e benché altri ancora nelle lor lettere ci si mostrino uomini nelle scienze sacre e proprie del loro stato assai bene istruiti; come nondimeno non ci è rimasta di essi, nè sappiamo che fosse da essi scritta opera alcuna appartenente a scienza, noi sarem paghi di averne qui accennati i nomi. Solo di Alessandro III dovrem favellare di nuovo, parlando della giurisprudenza, e ricercando l’origine dell’università di Bologna mostreremo ch’ei vi fu professore di scienze sacre. Passerò ancora sotto silenzio il celebre cardinale Umberto che nel secolo xi si rendette illustre per alcuni trattati scritti contro gli errori de’ Greci, pubblicati dal cardinale Baronio (App. ad vol. 11 Ann. eccl.), e per tre libri contro de’ Simoniaci, dati alla luce dal P. Martene (Anecd. t 5); perciocchè ei fu lorenese di patria, e solo in età provetta sen venne a Roma l’anno 1049 c0^ P:iPa Leone IX, da cui fu posto nel ruolo de’ cardinali. Io parlo de’ soli Italiani, e tra questi ancora trascelgo coloro che ottennero maggior fama. XXII. Fra questi senza pericol di errore si può affermare che il più illustre fu S. Pietro Damiano, o, come avrebbe a scriversi più giustamente, Pietro di Damiano, perciocchè egli al nome suo proprio quello aggiunse di un suo