Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/534

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QU AUTO ’ /|-3 fi. i 15). L’Argelati pensa (Bibl. Script, mediol, t. i - pars 2, p. 712) che Grossolano scrivesse quest1 opera in greco, sì perchè nella traduzione latina si veggono più cambiamenti, sì perchè essendo essa indirizzata all’imperador greco, è probabile che in questa lingua , in cui era versato assai, la scrivesse. Ma potè ancor Grossolano , s1 io non m’inganno, scriverla in latino, e potè qualche altro traslatarla con qualche cambiamento in greco. La traduzione però che ora ne abbiamo, non è certamente l’originale di Grossolano, perciocchè essa, come abbiam detto, fu lavoro del Mezio; e l’opuscolo di Grossolano non si è trovato che in greco. Questo è probabilmente lo stesso che si vede citato nel Catalogo de’ Codici mss. dell1 Inghilterra c dell1 Irlanda, con questo titolo: Episcopi Mediolanensis scriptum tamquam a Latinis missum, ad Alexium Comnenum Imperatorem de Processione Spiritus Sancti (in Codd. GugL Landi, cod. 78). Questa operetta di Grossolano fu quella verisimilmente che risvegliò i più dotti tra’ Greci a venir con lui a contesa su questo punto, e sembra che una pubblica conferenza perciò si tenesse tra Grossolano e alcuni greci teologi. Tra i codici greci della biblioteca del re di Francia uno contiene le due seguenti operette: Eustratii Nicaeni Metropolitae Acta Collationis habitué cimi Grossolano Mediolanensi Archiepiscopo de Spiritus Sani ti Processione. Archiepiscopi Mediolanensis disputatio habita cum Joanne Phurne Monaco Montis Gani de Spiritus Sancti Processione (cod. 2830). E nel mentovato Catalogo de1