Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/592

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QUARTO 53! amato da Alfonso IX, re di Castiglia; e che quando ei fu disfatto a Calatrava da’ Saracini, Folcii etto adoperossi per trovargli soccorso; che poscia Adelaide cacciollo lungi da sè; e che egli allor ritirossi presso Eudossia Comnena moglie di Guglielmo di Montpellier; e che dopo la morte de’ suddetti signori ei si fè monaco nella mentovata badia, donde poi fu tratto per esser fatto vescovo di Tolosa. Benchè anche in questo codice si contengan più cose che a me sembrano favolose, nondimeno non vi si scorgono tanti errori, quanti nella Vita scritta dal Nostradamus. Perciocchè questi, oltre le altre cose, dice, come abbiamo osservato , che Folco fu prima vescovo di Marsiglia , e poi di Tolosa. Or tra’ vescovi di quella città noi troviamo bensì un Folco; ma egli era vescovo fin dal 1174 (Gallia sacra t. 1, p. 648, ed. Paris. 1715), e perciò se è vero che Folco abbracciasse la vita monastica sol dopo la morte de’ personaggi suddetti, ei non poteva esser vescovo fin da quest’anno. Aggiungasi che per testimonio di Guglielmo di Puy Laurent scrittore contemporaneo il Folco vescovo di Tolosa era stato prima non vescovo di Marsiglia, ma abate di Torondetto, e fu eletto vescovo 1’anno 1 ao5 (ih.); al che mi stupisco che non abbiano posta mente gli autori della Storia letteraria di Francia, che hanno ciecamente seguito il racconto del Nostradamus (t. 9, p. 177) (a). (a) La distinzione del Folco vescovo di Marsilia dal 1170 fino al 1185 dal poeta provenzale poi abate di Torondetto, e per ultimo vescovo di Tolosa nel 1205, è stata chiaramente provata dal suddetto P. Papon (t. 1, p. 347).