Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/64

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PRIMO 3 vedere al mondo tutto un oggetto a cui forse non si vide giammai l’uguale, alcuni dei più rozzi sovrani che mai sedesser sul trono, essere ciò non ostante liberali e magnanimi fomentatori de’ buoni studj. Io parlo del celebre Cassiodoro, la cui storia troppo è congiunta con quella de’ re goti italiani, perchè non dobbiamo di lui insieme e di essi trattare a questo luogo diligentemente, e mostrare quanto a lui dovesse allora l’Italia, che per opera di questo grand’uomo anche in mezzo alle sue sciagure potè chiamarsi non del tutto infelice.

Capo I.

Idea generale dello stato civile e letterario d’Italia

sotto il regno de’ Goti.

I. Ucciso Oreste, e deposto Augustolo, Odoacre si vide l’an 476 signor pacifico di tutta l’Italia, e avrebbe potuto senza ostacolo alcuno prendere il nome e la corona imperiale. Ei nondimeno volle usar dipendenza dalTimperador d’Oriente, ch’era allora Zenone; e inviogli ambasciatori, altro per se non chiedendo che l’onorevol titolo di patrizio. Ma poscia ei si fè appellar re d’Italia, e Zenone fu costretto a dissimulare almeno per qualche tempo questa di’ ei per altro dovea necessariamente chiamare ingiusta usurpazione. Sotto di lui l’Italia ebbe per circa tredici anni pace e riposo, troppo a lei necessario per riparare i danni di tante guerre che aveanla travagliata. Odoacre, benché