Vai al contenuto

Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/67

Da Wikisource.

6 LIBRO «** j qual prudenza avesse egli governate le provili- 1 eie a lui affidate, aggiugne che anche Odoacre I avealo fatto primieramente caute dell entrate a privale, e poscia delle regie donazioni, cariche I a que’ tempi ragguardevolissime; e finalmente I rammenta che il padre ancora e favolo di Cas-B siodoro erano stati per grandi virtù e per ma-1 gnanime imprese chiarissimi, perciocché il pa- I dre oltre altri onori fu uno de’ deputati ad I Attila per indurlo a ritirarsi dall’Italia, a cuil minacciava rovina e strage; l’avolo difese lai Sicilia e l’Abbruzzo dalle scorrerie de’ Vandali 1 e del loro re Genserico. Un’altra lettera ab-1 biamo di Teodorico a Cassiodoro uomo iUuA I stre e patrizio (l. 3} ep. 28), in cui chiaman-B dolo alla corte gli conferisce il titolo e la dignità di conte. E queste sono le sole cariche che da I Teodorico veggiam date a Cassiodoro. Due let- I tere inoltre abbiamo di Atalarico nipote e sue- I cessore di Teodorico (l. 9, ep. 24, 25) scritte I nella XII indizione ossia l’anno 534 una a 1 natore (altro nome, come si è detto, del ce- 1 lebre Cassiodoro) preposito ossia prefetto del j pretorio, con cui il solleva a questa medesima dignità di prefetto del pretorio, e ricorda in- I sieme gli onori a cui da Teodorico suo avolo esso era stato innalzato; perciocchè dice che essendo ancora in età giovanile era stato fatto questore del sacro palazzo. poscia promosso a quella di maestro degli ufficj dello stesso palazzo. Quindi parlando della nuova carica di prefetto del pretorio, a cui or sollevavalo, accenna che il di lui padre ancora avea avuto il medesimo onore: Sed quamvis habeas paternam