Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/682

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QUARTO 62I udire il loro consiglio (ib. p. 23); il che pure si vede in altri placiti di Arrigo IV imperadore negli anni 1116, 1117, 1118; il che ci mostra che benchè non sembri probabile ch’egli abbandonasse interamente la sua scuola per seguire questo sovrano, era però di quando in quando da lui invitato a recarsi ove era la corte, affin di valersi di un uom sì famoso. Anzi l’anno 1118 egli il condusse seco a Roma, e di lui si valse ad esortare i Romani ad eleggere l’antipapa Burdino contro il vero pontefice Gelasio II, come narra Landolfo il giovane (Script. rer. ital. vol. 5 , p. 502). Il Muratori narrando un tal fatto, dice ironicamente che da esso raccogliesi qual fosse il sapere e la coscienza d’Irnerio (Ann. iF Jtal. ad an. 1118), e certo non possiamo da ciò formare un troppo vantaggioso carattere della probità di questo giureconsulto. Ma quanto al sapere, il vederlo sostenitore di una rea causa , non basti a provarci ch’ei non fosse uomo dottissimo; altrimenti molti sarebbono coloro a cui converrebbe apporre la taccia d’ignoranti, che pur furono uomini d’ingegno e di studio non ordinario. Da’ monumenti sopraccennati raccogliesi ancora il tempo a cui Irnerio fiorì, cioè al principio del secolo XII , ed è perciò verisimile che fin dagli ultimi anni del secolo precedente ei cominciasse a tenere in Bologna la scuola di giurisprudenza. Di lui non trovasi memoria alcuna dopo l’an 1118. Nondimeno il P. Sarti crede (p. 26) ch’egli vivesse ancora a’ tempi di Lottario II, poichè l’Uspergese ne fa menzione all’anno 1126. Di altre cose che ad Irnerio appartengono, e