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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/706

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QUARTO 04^ Inzi insorta essendo una contesa fra l’abate di S. Zeno di Verona e il comun di Ferrara Oberto ne fu scelto ad arbitro, come raccoglie si da una carta pubblicata dall’Ughelli (Ital Sacra, vol. 5, in Episc. Ver.). Egli era console in Milano fino dall’anno ii42? e più altre volte gli venne conferita tal carica. Fu testimonio dell’infelice eccidio della sua patria f anno 1162, e fu uno de’ principali autori del ristoramento della medesima, di che fa fede T iscrizione allora scolpita, e che ancor vedesi sulla porta detta Romana. Ma ciò onde è più celebre il nome di Oberto , si è che fu egli o il primo, o uno de’ primi a raccogliere le consuetudini de’ feudi, che accresciute poscia, e in miglior ordin disposte, sono state inserite nel corpo del Diritto civile (V. Hein. Hist. Jur. rom. 1, parag 421; Fabr. Bibl. med. et inf. latin, t 5, p. 149)- Morì l’anno 1175 (Giulini t. 9, p. 76), e lasciò un figlio detto Anselmo , a cui avea indirizzato il secondo libro de’ Feudi (De Prof. Bonon. t. 1, pars 1, p. 66), e il quale pure scrisse un opuscolo appartenente a giurisprudenza, che conservasi manoscritto nel Collegio degli Spagnuoli in Bologna (ib). XXXI. Abbiamo fin quì rappresentata la nostra Italia rivolta con gran fervore agli studj legali, e divenuta in essi maestra agli stranieri, che da ogni parte accorrevano per coltivarli. Ma ciò ancor non bastava alla gloria di essa. Come gl’italiani passati in più altre provincie d’Europa avean i primi risvegliato tra esse l’amor delle scienze, e avean segnato nuovi sentieri per giungerne al conseguimento, così