Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/107

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HG LIBRO ail minus tres Scholares pauperes audientes Theologiam, si Doctor in Theologia Vercellis fuerit, eligat, quorum quilibet singulis Dominiris pere ¡piai quindecim panes sicalis, ec. (Hist. Tridin. p. 8-j, ec\)■ Quindi lasciando i suoi libri di teologia a’ Domenicani di quella città. comanda eli’ essi non possan prestarli ad alcuno, trattine certi pochi ch’ei nomina, e tra essi Magistro, qui Vercellis de 2 /teologia doccivi; e finalmente ordina che i suoi libri appartenenti a fisica e ad arti si distribuiscano agli scolari poveri della stessa città: Libri autem Phisicae et Artium distribuantur pauperibus Scholaribus vercellens. Il sopraccitato sig. Durandi riferisce, sull’autorità del Cusano scrittoivercellese contemporaneo, che l’anno 1630 Stefano Alessandri nobile vercellese proprietario del sito della Sapienza (in cui erano le scuole pubbliche di Vercelli). avendo ivi fatto qualche escavazione, vi ritrovò , oltre a molte fondamenta di casa, anche molti finissimi marmi ed avanzi di statue, e discoperse il principio A una spaziosa scala cogli scaglioni di marmo nero disposti con bell’ordine. Queste eran forse vestigia dell’Università di Vercelli, la quale, com’egli aggiunge, si mantenne fin verso l’anno 1400, ma forse ancora erano avanzi di altri più antichi edifizii. Se verrà un giorno in cui qualche Vercellese erudito si faccia a ricercar diligentemente i copiosissimi e ricchissimi archivii di quella sì illustre città che ne’ tempi addietro ha gareggiato colle più potenti d’Italia, altre più certe notizie si potranno probabilmente scoprire intorno a questa univer-