Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/183

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LIBRO SECONDO

Scienze.

Capo L

Studi sacri.

iL leggi da’ romani pontefici e da’ generali e da’ particolari Concilii pubblicate a fomentare e ad avvivare gli studi, delle quali nel precedente libro si è ragionato, eran rivolte Fasti Novi Orbis, scritta più secoli dopo, e la recente Storia del Robertson; opere, i cui autori, ove non citino scrittori assai più antichi, non hastan certo a persuaderci della verità delle cose eh’essi narrano avvenute tanto tempo addietro. Ma per qual ragione il sig. ab. Lampillas parlando delle Canarie se la prende solo contro il sig. ab. Bettinelli, e non fa menzione di me, che pure ho data a’ Genovesi la gloria di quella scoperta? Dovremmo forse credere che l’autorità da me citata del Petrarca, il quale chiaramente lo afferma, e quella di Pietro d’Abano, che più oscuramente lo indica, gli desser noia? e eh’egli perciò , mostrando di non aver veduto quel passo della mia Storia, dissimulasse la difficoltà? Io non credo il sig. ab. Lauipillas capace di usar quest’arte, e perciò lo prego a dirci per qual ragione dobbiam credere piuttosto alla testimonianza dello scrittore de’ Fasti e del Robertson , che a quella di Pietro d’Abano e del Petrarca , tanto più vicini a que’ tempi.