Vai al contenuto

Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/208

Da Wikisource.

6EC0JTO0 187 ricercare; e speriamo che i Francesi ci permetteran! volentieri che ricordiamo con sentimenti di gratitudine gli onori ch’essi renderono a’ professori italiani eh* ebber la sorte di esser chiamati a quella università sì famosa. Cominciamo da quello di cui è troppo celebre il nome perchè non debba a tutti essere preferito dico da S. Tommaso d’Aquino. XV. Io non debbo qui esaminare ciò che appartiene alla vita, alle virtù, a’ miracoli di questo santo dottore. Le Vite che anticamente ne furono scritte e che sono state date alla luce dal p. Enschenio (Acta SS. mart. ad d. 7), e quelle che hanno scritto molti moderni, possono a ciò somministrar le più ampie e le più esatte notizie. Io debbo solo osservare ciò che appartiene agli studi da lui fatti, alle cattedre occupate, alle opere pubblicate, e al lume ebe egli ha sparso su quelle scienze a cui si rivolse. Tommaso (figliuol di Landolfo conte d’Aquino e di Teodora de’ conti di Chieti, nato in Rocca Secca nella diocesi d’Aquino l’anno 1225, o, secondo altri, 1227, poichè fu giunto all’età di cinque anni, fu da’ genitori mandato a Monte Casino, perchè insieme con altri nobili fanciulli che ivi si allevavano , fosse istruito nella religione non meno che negli elementi della letteratura. Se egli in quel monastero medesimo vestisse l’abito di S. Benedetto, si è disputato assai in questi ultimi tempi, e si posson vedere le due dissertazioni stampate su questo argomento una contro l’altra l’anno 1722 (De Monachatu benedict. D. Thom. ec., De Fabula Monachatus benedict. D. Th. ec.), la prima xv. Epoche della vita di S. Toninij*o d’Aquiuo»