Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/230

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SECONDO 209 Quindi mi sembra che senza bastevol ragione il du Boulay (Hist. Univ. Paris, t. 3, p. 299) lo abbia creduto autore di questo libro. XXV. L’accusa data a Giovanni di aver composto un tal libro è sembrata improbabile anche all’Oudin (l.cit.), il qual per altro non è sì difficile in adottare somiglianti opinioni. Ma egli dopo aver difeso l’autor Francescano, addossa questo delitto a tutto l’Ordine de’ Predicatori, da cui afferma essere stato composto e di volgalo l’Evangelio eterno. Matteo Paris fu il primo autore di questa calunnia (Hist ad an. 1256), a cui l’Oudin aggiugne due altri scrittori contemporanei, da’ quali questo stesso si narra, cioè Ri cherio monaco di S. Benedetto, e Egidio de.Lorris. Ma, come ottimamente osserva il Rinaldi (Ann. eccl. ad eund. an.), la maniera stessa con cui essi accusan quest’Ordine di aver pubblicati sì gravi errori, basta a scolparnelo; perciocchè avrebbon essi dovuto dire chi fosse precisamente l’autor di quel libro, e non incolparne generalmente l’Ordine lutto. « E noi ora sappiam finalmente di certo chi fosse l’autore del Vangelo eterno che da alcuni fu attribuito al B. Giovanni di Parma, e ne dobbiam la scoperta all’infatigabile diligenza del soprallodato P. Ireneo Affà che ne ha trovata la notizia nella Cronaca ms. di F. Salimbene scrittor di quei tempi, da lui prima di ogni altro attentamente esaminata. Ei fu F. Gherardino da Borgo S. Donnino dell’Ordine dei Minori. Salimbene narra a p. 399 che Alessandro IV proscrisse due empii libri, cioè quello di Guglielmo da S. Amore, e il Vangelo eterno, e TntABoscni, Voi. IV.