Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/245

Da Wikisource.

224 LIBRO furono poi successivamente accresciute a perfezione, e hanno con tal corredo di autorità e di documenti confermata l’opinion loro, che a me non sembra che rimanga più luogo a muoverne alcun dubbio. Oltre che il passo di F. Bartolommeo non par che provi abbastanza; perciocchè ei non nomina che generalmente le Concordanze. Or altre opere ancor- vi sono sotto un tal nome, che pur son totalmente diverse dalle Concordanze bibliche. S. Antonio da Padova ed altri hanno scritte Concordanze, cioè raccolte di sentenze e di fatti della sacra Scrittura su varii argomenti; e forse tale fu l’opera di Arlotto da Prato. Cediam dunque di buon animo questo onore alla Francia, e mostriamo con questo stesso, quanto siam lungi dal volerci usurpare le glorie altrui (a). XXXI. Gli errori de’ Catari, de’ Patarini, e di altre somiglianti razze di Eretici, da cui l’Italia ancora in questi tempi fu travagliata, diede occasione ad alcune dotte opere teologiche che a confutarli furono pubblicate. L’inclito Ordine de’ Predicatori, destinato per ispecial modo a (a) Alle pruove rerate per dimostrare che il cardinale Cgo fu il primo a formar le Concordanze della sacra Scrittura, si può aggiugnere P autorità della Cronaca inedita di F. Salmbenc scrittoi’ di que’ tempi, il quale cosi ne scrive: A mio Domini n.\i... His Lemfiorii,us floruii aita et sdentili venerali lis Dominili Ugo Cardinalis Fra!rum Predieatonun Ordinis , qui Dot tor Tlieologus doctrina suini et perlai’ da totani Bibl inni postillavi’ . Cmcordiintiaritm in Bibliotheca (già libiamo avvertito che con questo nome indicavasi talvolta la sacra Scrittura) primus auctor fuii. Sed processa lemporis Jacte suiti Concordinole meliorcs , cc.