Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/248

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SECONDO 227 JJolle di Alessandro IV (Poggiali, Stor. di Piac, t. 5 , p. 261); e il canonico Campi ha dato alla luce un Monitorio da lui pubblicato contro gli Eretici nella metropolitana di Milano l’anno 1255 (Stor. eccl. di Piac. t. 2, p. 402). Egli ancora fece distruggere e spianare da’ fondamenti un cotal luogo detto la Gatta, dove gli Eretici soleano ricoverarsi; e perchè essi soleano ancora eleggere i loro vescovi, Rainero avendo saputo che due di costoro detti Nasario e Desiderio erano dopo la morte venerati dagli Eretici a guisa di santi, ne fece disotterrare ed ardere i corpi (ib. p. 215). Il suo zelo gli eccitò contro molti nimici in Milano; e quando gli Eretici congiuaron di toglier la vita a s Pietro Martire, come di fatto avvenne, avean destinato di uccidere anco Rainero (V. Acta SS. apr ad d. 29. Vita S. Po tri M. n. 3(5). Martin della Torre, uno de’ più forti nimici di Rainero, fece in modo che il march. Uberto Pelavicino, chiamato allora da’ Milanesi a lor signore, e che come fautor degli Eretici da Rainero era stato scommunicato l’anno 1259, lo costringesse a partir da Milano. Così l’antico autore de"li Annali milanesi: Martinus de la O Ttirre procuravi!quoti Ubertus Marchio Pelavisinus, qui Fratrem Raynerium Ordinis Praedicatorum natione Placentintinum de Mediolano ejici praecepit, ec. (Script. Rer ital. vol 16, p. 662). CI he avvenisse poi di Rainero, non ci è giunto a notizia. Ma ben ci è giunta la doti a opera da lui composta contro gli Eretici stessi, da’ quali era stato sedotto. Essa è intitolata: Summa de Catharis et Leonistis sive Pauperibus