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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/293

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a qa unno Della conversimi di Guido nulla han parimenti nè le antiche Cronache sopraccitate, nè gli Annali di Forlì} nulla ne dice nè Benvenuto da Imola, nè Filippo Villani, scrittori di tempo vicini a Guido, che non avrebbon ignorata tal cosa, nè l’avrebbon taciuta. Solo due secoli dopo la morte di Guido si cominciò ad affermarla e, come suole avvenire, gli scrittori seguenti, copiandosi felicemente l’un 1 altro, moltiplicarono il numero de’ seguaci di questa opinione, ma non perciò la renderon probabile. Io credo che ella abbia avuto origine da un passo della Vita di Guido scritta dal suddetto Villani, che così dice, secondo la traduzion pubblicata dal conte Mazzucchelli: Morì (Guido) già vecchio , vivendo ancora il conte Guido, il quale con gran concorso de’ Forlivesi seppellì l’ossa sue in santo Mercuriale molto onorevolmente. Perduto Guido Bonatti, perdè la speranza di poter tenere la tirannia; ma quella al tutto lasciò, e preso umile abito entrò nella Religione di S. Francesco, nella quale tra’ Frati Minori Frate Minore passò di questa vita. Molti furono quelli che lo videro, lasciata tutta la pompa della prima vita, mendicare il pane per limosina. Benchè queste parole sian troppo chiare, perchè non si possa intendere del Bonatti ciò che il Villani narra del conte di Montefeltro, non è però improbabile che alcuno leggendole in fretta prendesse l’un Guido per l’altro, e narrasse dell’astrologo ciò che il Villani narra del conte} e mi conferma in questo sospetto il riflettere che gli autori dal Marchand allegati a difesa di questa opinione toccano espressamente