Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/337

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316 LIBRO ovver 6e spieghi Apollineo, e in tal caso, se debba intendersi di seguace d’Apolline per riguardo alla poesia, di cui è il Dio, o per riguardo alla medicina, a cui pure per voler de’ poeti presiede, nol possiamo in alcun modo determinare per mancanza di documenti. Finalmente tra’ medici salernitani nomina Romoaldo, a cui dà il nome di presidente della medicina, e dopo avere scherzato sul coprirsi che egli facea anche di mezza state il capo con un cappello a tre doppii, dice eh’egli prima era stato un famoso giureconsulto, ma allora esercitava in Roma la medicina, ed era, per quanto sembra, medico del papa. Hos Physicae Antistes, quos Aegidiana libellos Sanctio produxit, digno Romoaldus ho noi e Corisecret, et celebret!, qui ne penetrabilis aurae Solvatur radiis, populo mirante, per aestum Obnubit caput, et triplici domat astra galero i In Physica celebrem , quem Justiniana favore Divitis eloquii prudentia tempore longo Detinuit; sed eum Romanae Curia sedis Nunc colit auctorem physicae vitaeque parentem. v. 131 , ec. Anche di questo Romoaldo, che certamente non può esser veruno de’ due arcivescovi di Salerno di questo nome, siamo totalmente all’oscuro chi egli fosse (a). Io però ho creduto che convenisse serbar memoria di questi medici italiani che a quel tempo godeano di tanta fama, anche (a) Di questo Romoaldo veggasi la bell’opera degli Archiatri pontificii del ch. ab. Gaetano Marini, il quale ancor fa menzione di un opuscolo a lui attribuito (t. 1 , p. 9, io).