Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/37

Da Wikisource.

lf> LIBRO Perciò per opera singolarmente di Gregorio X i principi di Germania elessero l’an 1273 in re de’ Romani Rodolfo conte di Habspurch, da cui discende l’augustissima casa di’Austria. L’autorità e il potere di Carlo fu per tal elezione sminuito alquanto in Italia; ma una assai più fiera burrasca si andava contro di lui formando, che dopo alcuni anni venne a scoppiare. IX. I Siciliani gemevano da molti anni sotto il troppo aspro governo de’ nuovi loro signori. Stanchi omai di soffrirlo, e ricordevoli del diritto che avea a quel regno Pietro re d’Aragona per la regina Costanza sua moglie, e figlia del re Manfredi, pensarono d’implorarne l ajuto. Giovanni di Proci da fu l’orditor della gran tela. L’an 1282 all’ora dei’ vespri della seconda o, come altri scrivono, della terza festa di Pasqua, tutta Palermo fu in armi, e quanti vi eran Francesi furono trucidati. Messina ne seguì presto l’esempio, e tutta l’isola si sollevò contro Carlo. Questi accorse prontamente alla punizion de’ ribelli; ma mentre ei cominciava a domarli, ecco sopraggiungere con poderoso esercito il re d’Aragona. Carlo non potè sostenerne le forze 5 ed ebbe il dolore di vedere il suo figliuol primogenito fatto prigion dai’ nemici, e tutta la Sicilia, e parte ancora della Calabria da essi occupata, e al medesimo tempo l’antica sua autorità in Italia venuta quasi al nulla. Egli non sopravvisse gran tempo a tali sventure, e morì l’an 1285, lasciando erede del regno l’infelice suo figlio Carlo II ch’era prigione in Sicilia, e che in quest’ anno fu trasportato in Catalogna. Egli ciò non ostante fu riconosciuto