Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/39

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18 LIBRO di Alfonso re di Castiglia, e di dare una sua figlia in moglie all’imperador greco Andronico Paleologo, fu per alcuni anni capitano e signore di Pavia di Novara, di’Asti, di Torino, di’Alba, d’ivrea, di Alessandria, di Tortona, di Casale di Monferrato, e ancor di Milano; ma ebbe una fine troppo disuguale a sì grande potenza, perciocchè preso dagli Alessandrini l’an 1290, e chiuso da essi in una gabbia, vi morì miseramente dopo due anni di prigionia. Ottone Visconti arcivescovo, e poi anche signor di Milano, diede principio all’innalzamento della sua famiglia, e fe’ dichiarar Matteo suo nipote vicario generale della Lombardia da Adolfo che l’an 1292 era succeduto nella dignità di re de’ Romani a Rodolfo; ed egli poscia dopo varie sinistre vicende stabilì e dilatò vie maggiormente il suo dominio, come vedremo altrove. Finalmente Obizzo d'Este, i cui antenati aveano già da lungo tempo signoreggiata Ferrara, l’an 1288 fu chiamato a lor Signor da’Modenesi, e due anni appresso ancor da' Reggiani. Così si andavan formando in Italia quei’ diversi Stati che poi nel secolo susseguente con più fermezza si stabilirono. Lascio di parlare delle altre città, e dei’ diversi signori ch’ebbero quasi tutte verso la fine di questo secolo, delle repubbliche di Venezia, di Genova, di Firenze, di Pisa, e degli odii che tra lor si accesero, e delle guerre che tra le une e le altre città arsero continuamente, e delle diverse vicende a cui furon soggette. Ciò che ne abbiam detto poc’anzi, basta a darne un’idea, quale al mio argomento conviene; che non debbo parlare