Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/432

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SECONDO 4 1 1 col suo sapere , ma giovò ancor molt o a Bologna sua patria nelle guerre e nelle discordie da cui verso la fine di questa secolo fu agitata (p. 227); e di moltissimi altri, di ciascheduno de’ quali ha diligentemente trattato lo stesso autore. Son presso a cento giureconsulti fioriti in Bologna nell’epoca da noi in questo libro compresa, che dal P. Sarti si annoverano, molti de’ quali non erano stati finora scoperti da alcuno, di altri non aveansi che incerte e confuse notizie, e di 11 ¡uno crasi scritto in modo che non si fosser commessi scrivendone più errori. Il P. Sarti con una incredibil fatica , nella quale però ei confessa di avere avuto a compagno il chiarissimo ed eruditissimo dottor Gaetano Monti, singolare ornamento di Bologna sua patria, dopo avere letti e attentamente esaminati e codici mss. e pubblici monumenti, e carte e diplomi d’ogni maniera, e le opere degli scrittori di questi tempi, è riuscito felicemente a sviluppare tanti intralciatissimi punti di storia letteraria, che io non so qual cosa si possa più oltre desiderare. Era dunque inutile che io cercassi o di aggiugnere cose nuove, che non mi sarebbe stato possibile*, o di raccontar per disteso tutto ciò ch’egli ha scoperto e provato. Il saggio che ne ho dato finora, basta a mostrare e qual fosse in Bologna lo stato della giurisprudenza in questo secolo, e quanto noi siam debitori a questo grand’uomo che ha sì bene illustrata l’italiana letteratura. Lasciando dunque in disparte tutti gli altri, darò fine a ciò che spetta alla bolognese giurisprudenza , col ragionar brevemente del famoso Dino da Mugello.