Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/485

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464 LIBRO (p. 36, ec.). E degni d’essere osservati sono singolarmente i capitoli che appartengono a’ maestri e agli scolari di quella università, che ci mostrano il Cardinal Guala sollecito pel felice stato di essa. Ma vantaggio maggiore recò egli alla sua patria col fondar che vi fece l’an 1219) il monastero di S. Andrea da lui conceduto a’ Canonici regolari (p. 111,ec.). Egli ne diè il governo a Tommaso canonico regolare di S. Vittore in Parigi, cui perciò fè venir dalla Francia. Era questi uomo assai dotto, come ne fan testimonio le opere che di lui ci rimangono, e singolarmente i Comenti su quelle attribuite a S. Dionigi Areopagita (V. Oudin de Script eccl. t 3, p. 9). Egli è detto or dalla sua patria Tommaso Gallo, or dal suo monastero Tommaso vercellese. Un monastero fondato da un dotto cardinale, e a un dotto abate raccomandato, non è maraviglia che divenisse sede e scuola di profonda dottrina. Una pruova ne abbiamo nelle Cronache di S. Francesco, nelle quali si narra (l. 5, c. 5) che S. Antonio di Padova insieme con F. Adamo da Marisio inglese furono da S. Francesco mandati al monastero di S. Andrea di Vercelli a studiarvi la teologia sotto la direzione di quell1 abate. Ilic S. Antonius primus fuit, qui studiis lilterarum operarti de.dit, et Theologiam legit in medio Fratrum Minorum de licentia S. P. Francisci, quem Vercellis ad studia cum socio nomine Adamo de Marisi Anglo misit ad Abbatem S. Andreae , illorum temporum clarissimum Theologum, qui nuper D. Dionysium Aeropagitam ex Graeco in Latinum a se reddituni