Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/537

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5i6 LIBRO line del più antico si trova il nome di chi raccolse le poesie che in esso contengonsi, colla seguente annotazione scritta in provenzale, e ch’io recherò in italiano secondo la traduzione fattane dal Muratori (Ant. Est. t. z, p. 11). Maestro Ferrari fu da Ferrara, e fu giullare (cioè buffone di corte), e s’intendeva meglio ili 7 ’rovare o sia Poetar Provenzale, che alcun uomo che fosse mai in Lombardia: e sapea molto ben lettere, e nello scrivere persona non avi a chi l pareggiasse. Fece di molti buoni libri e belli. Cortese uomo fu di sua persona; andò e volentieri servì a baroni e cavalieri, e a’ suoi tempi stette nella casa d Este. E quando occorreva che i marchesi facessero festa e corte, vi concorreano ¡giullari giullari s’intènde s’intendeano della lingua provenzale, e andavano tutti a lui, e il chiamavano lor maestro. E se alcun vi venia che se n intendesse meglio degli altri, e che facesse quistioni di suo trovare, o d’altrui, maestro Ferrari gli rispondi a all’improvviso , in maniera eli egli era primo campione nella corte del marchese d’Este (Azzo VII). Non fece però mai che due canzoni e una retruenza: ma di serventesi e coble (nomi tutti di poesie provenzali di diverso metro) ne compose assai e delle migliori del mondo; e di cadauna canzone, o serventese trasse una, o due, o tre. coble di quelle che portano le sentenze delle canzoni, e dove son tutti i motti tirati. Questo estratto è scritto qui innanzi. E nel medesimo estratto non volle na ttere alcuna delle sue coble. Ma colui di cui è il libro, ve ne fece scrivere, acciocchè restasse memoria