Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/541

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5:*o libro primi esempi di quella splendida munificenza con cui essi in ogni età hanno avvivate e protette le lettere e i letterati. •> Quindi non è maraviglia se di lui e delle principesse di lui figlie si parla spesso con lode da’ Provenzali. In una canzone di Rambaldo di Vaqueiras, riportata da M. Millot (t. 1, p. 278), ei nomina lafiglia del marchese d’Este. la quale è in possesso) di tutte le cortesie e virtù. Osserva lo stesso scrittore che Raimondo d’Arles ha 5 canzoni in lode di madonna Costanta d’Este (t. 3, p. 431), la quale appunto fu figlia di Azzo VII (Murat. Antich. Est. t. 2, p. 20), e che Americo di Peguilain ne ha alcune dirette a madonna promossa dall’ab. Lampillas (Sagg. della Lette/-. spagn. par. 1 , t. 2, p. 192), e dal!’al». Arteaga (Rieoi. del Teatro munir, ital. t. 1 , p. 149 , ed. Ven.), riot? die quando Carlo d1 Augii) , per usar le parole di quest’ultimo scrittore, discese di nuovo per impadronirsi di Aapoli e di Sicilia , molte truppe di Mcnestrieri cominciarono a farsi conoscere di qua da’ Monti, ore insieme, colla loro maniera di poetare introdussero anche presso al popolo la Musica. ec. Il sig. Aapoli Sigiiordli a ribattere questa opinione osserva giustamuite die se la venuta di Carlo 1 al regno di A’apoli avesse concorso a promuover lo studio deila provenga] poesia, ninna parte d’Italia sarebbe stata cosi feconda di poeti provenzali, quanto quel regno. Or al contrario noi ne troviamo quasi in ognuna delle nostre provincie, iuurchè in quel regno , ove non se n’ è finora scoperto un solo (Vicende della Coltura nelle Due Sicilie, t. 3, p. 5i, ec.). Aggiungasi a ciò, che quasi lutti i poeti provenzali da me qui rammentati furono anteriori n’in venuta di Carlo 1, e pochissimi dopo il regno di quel sovrano se ne incontrano, li pare perciò che fosse quella I epoca del cessare anziché del fiorire iti Italia la poesia provenzale.