Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/548

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TERZO 527 (l. cit.) che il Federigo di cui il Giorgi ragiona, è quel Federigo d’Austria che preso insieme con Corradino, fu con lui decapitato in Napoli per comando del re Carlo I l’anno 1268. VII. Abbiam già confutati altrove i romanzeschi racconti che il Nostradamus ci ha fatti intorno al celebre Guglielmo di Durante, che benchè non fosse italiano, visse nondimeno assai lungamente in Italia , nè fa perciò bisogno che di nuovo prendiamo qui a favellarne. Il Crescimbeni (p. 185) e il Quadrio (p. 127) nominano ancora un certo Alberto Cailla ossia Quaglia , cui dicono natìo d’Alberges o d’ALbenga città della Riviera occidentale di Genova, e di cui il Quadrio fissa l’età dopo la metà del secolo XIII. Di lui abbiamo una sola canzone nel più moderno codice estense (p. 165), ove ei dicesi natìo d’Albezer, e se ne recano quelle stesse poche notizie che ne producono i due suddetti scrittori (*). Nulla ancor possiam dire di Paolo Lanfranchi pistojese , o secondo altri pisano, di Simone Doria genovese , che si nominan dal Crescimbeni (p. 211, 218) e dal Quadrio (ib. p. 128), seppure questi è diverso da quel Princivalle o Percivalle, di cui ora ragioneremo, e di quel Migliore degli Abati (*l Di Guglielmo (li Durante, di Alberto Quaglia, di Simone e di Percivalle Dona, e di Migliore degli Abati, o ni una, o solo una superficiale menzione si troia presso l’ab. Millot. Di Paolo Laufranchi si accennano alcuni frammenti di poesie provenzali che ci sono rimasti (t. 3, p. 4’23); e dimenticati pure, o appena accennati sono Ugo Cai ola, Guglielmo di.Silvacaua e Pieno della Mula.