Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/594

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TERZO 5^3 a Federigo,•concede la lode di aver chiamati alla sua corte ed onorati i poeti, ma inoltre Matteo Spinello scrittore contemporaneo così di lui ne racconta nel suo dialetto napolitano all’anno 1258. Lo Re spesso la notte esce va per Barletta cantando strambotti et canzuni, che iva pigliando lo frisco, et con isso ivano due Musici Siciliani, c/i erano gran Romanzatori (Script Rer. Ital. vol. 7, p. 1 o<j5).- ’Tulli i quai personaggi della corte e della famiglia di Federigo II ho io qui voluto raccogliere in un sol luogo, perchè si vegga quanto ad essa, come tutti gli altri studi, così anche la poesia italiana sia debitrice. Or volgiamoci addietro, e torniamo a’ primi coltivatori della medesima. VL 11 Crescimbeni tra i più antichi poeti rammenta (Comment t. 2, par. 2, p. 5; t. 3 , p. 273) Lodovico della Vernaccia, famiglia fiorentina, com’egli dice, che poi dal castello di Apecchio, ove fu trasportata, passò, ha circa due secoli, in Urbino, e di lui narra che fiorì circa il 1200, che fu uomo pe’ suoi tempi assai dotto; che applicossi a formare la lingua italiana e a ristabilir la latina; che dicesi varie orazioni essere da lui state composte, altre nell’una ed altre nell’altra lingua, e inoltre molti, versi volgari, delle quali cose aggiugne che molte se ne conservano presso il P. Pier Girolamo Vernaccia delle Scuole Pie di lui discendente, da cui egli avea avuto l’ultima stanza di una canzone e un sonetto di questo autore ch’egli ha dato alla luce (t. 3, p. 8). Al Crescimbeni stesso però nacque qualche sospetto che questo autore non al secolo XIII fosse vissuto, ma