Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/745

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suddetti scrittori han già diffusamente spiegato a gloria della lor patria, aggiugnerò solo un altro eccellente scultor pisano da essi non nominato , cioè Guglielmo, converso dell1 Ordine de’ Predicatori e discepolo del suddetto Niccola, con cui egli in questo secolo lavorò le sculture che veggonsi nella facciata della chiesa di S. Michele in Borgo nella medesima città di Pisa. I dottissimi Annalisti camaldolesi ce ne han data l’immagine (Ann. camald. t. 5,p. 288). V II. Anche in altre provincie fuori della Toscana , e da altri artefici oltre i già nominati, fu la scultura in questo secolo esercitata con successo talvolta non infelice. Nelle Memorie della città di Milano raccolte ed esaminate dal diligentissimo conte Giorgio Giulini veggiamo alcune sculture del secolo XIII, che per riguardo a’ lor tempi non son certamente spregevoli. Tali sono un marmo nell’antica chiesa di S. Giorgio in Bernate de’ Canonici regolari (Mem. di Mil. t. 7, p. 50), e la statua di Oldrado da Tresseno podestà di Milano innalzatagli l’an 1233 (ib. p. 47°) > e l’arca sepolcrale di Ottone Visconti arcivescovo e signor di Milano (ib. t. 8 , p. 474)? e P*’1 altre c^e *n città sì conservano, in niuna però delle quali veggiamo indicato il nome dello scultore. Negli Annali di Modena all1 anno 1268 si parla di una statua detta della Bonissima, che vi fu innalzata, e che ancor si conserva: Eodem Anno (MCCLXVIII) die ultimo Aprilis erecta fuit statua marmorea Bonissimae in plateis Civitatis Mutinae (Script. rer. ital. vol. 11, p. 69). Chi fosse questa Bonissima, e per qual ragione