Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/81

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6o LIBRO gli studi. L’astrologia giudiciaria trovò presso molti di essi ricetto e favore, come altrove vedremo, perchè essi la giudicavano efficace a prevedere, e fors’anche a prevenire le sinistre vicende di cui erano minacciati. « Più lodevole fu il favore con cui alcuni di essi, come altrove vedremo, fomentarono lo studio della poesia provenzale, che di questo tempo avea molti seguaci in Italia ». E di uno singolarmente tra’ principi italiani di questa età sappiamo che fu splendido protettore dei’ poeti provenzali, che allora erano i più famosi. Fu questi Azzo VII d’Este marchese di Ferrara, di cui in una manoscritta Raccolta di Poesie provenzali scritta l’an 1254, che conservasi in questa biblioteca Estense, si dice che riceveva e trattava magnificamente nella sua corte i suddetti poeti che in gran numero colà si recavano. Questo bel monumento è stato già pubblicato dal Muratori (Antich. estens. par. 2, c. 1), e noi ne parleremo più stesamente, ove dovremo ragionare della poesia provenzale. Qui basti averlo accennato, per dimostrare che gli augusti principi estensi erano già da cinque secoli addietro protettori e mecenati amplissimi delle bell’ arti, e davano in certo modo a’ lor discendenti quei’ luminosi esempii di liberalità e di magnificenza che questi dovean poscia non solo emulare, ma superare ancor di gran lunga ne secoli avvenire. XXIV. Ma qui non deesi ommettere una riflessione che dalle cose fin qui riferite discende naturalmente. Il monumento or or mentovato, da cui comprovasi quanto splendido proteltor