Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/156

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primo 119 e die mandatone per tutta l’Italia l’avviso, e chiamati dottori assai celebri, si apri lo Studio a’ 6 di novembre dell’anno stesso, il quale fu poi dal pontefice Clemente VI onorato l’anno seguente di tutti que’ privilegi che a quel di Bologna e agli altri più rinomati erano stati già conceduti. XXVI. Ma niuna cosa mi sembra a questa università tanto gloriosa, quanto la risoluzione ma invano di ■ • f-v • 1* 1 • 1 condurvi il che presero i fiorentini di chiamare ad essa petmca. il Petrarca. La fama da lui ottenuta, singolarmente dacchè avea avuto in Roma il solenne onore della corona , non avea ancora estinto quel fuoco di civili discordie, per cui esiliato già da Firenze Petracco padre del nostro poeta, questi era nato fuor della patria, e non vi avea mai posto il piede fino all’anno 1350 all’occasione di andare a Roma pel giubileo. E io non so per quale inavvertenza l’ab. de Sade, osservatore sì scrupoloso, dell’epoche e della cronologia, parlando di questa andata del Petrarca a Firenze, dica (Mém. de Petr. t. 2, p. 78): Il Petrarca bramava, assai di rivederla sua patria da lui lasciata in sì tenera età, che non aveane conservata che una confusa idea. E nondimeno egli non ci ha mai detto che il Petrarca avesse prima d’allora veduta Firenze , anzi da tutto ciò ch’egli narra, raccogliesi chiaramente che non vi avea mai posto il piede. Or quella prima gita del Petrarca a Firenze non avea ancora potuto determinare i Fiorentini a rendergli i beni paterni già confiscati. Ma l’anno seguente 1351 finalmente presero una risoluzione, ch’io non so se fosse di maggior