Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/168

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PRIMO 1 3 I XXXHI. Anche all’Isola di Corsica stese Giovanni XXII a sua sollecitudine in ciò che ap- upartiene agli studj; e se in essa egli non potè viro*-.4 fondare una intera università , in un breve però da lui indirizzato l’anno 1331 a’ conti, a’ marchesi, a’ baroni e altri nobili di quell’isola, raccomandò lor caldamente che si adoperassero a ritrovare maestri ed altri uomini istruiti nella gramatica e nelle altre scienze, per mezzo de’ quali facessero dirozzare i loro figli ed ammaestrarli insieme ne’ buoni costumi. Esso è stato dato alla luce dal Rinaldi (Ann. Eccl. ad h. an. n. 38), e poscia inserito nella recente sua Storia di quell’isola dall’abate Cambiagi (Stor. di Cors. t. 1, p. 256). Non sappiamo però quali fossero gli effetti di questo breve; ed è verisimile che le fazioni interne, da cui fin d’allora era quell’isola travagliata, non le permettessero di cambiar l’armi co’ libri. Finalmente Benedetto XII l’an 1339() eresse una università in Verona, concedendole i consueti privilegi di conferire la laurea nell1 uno e nell altro Diritto e nell’arti (Bullar. rom. t. 3, pars p. 286, ed. Rom.). Ma o non segui veramente una tal fondazione, o in poco tempo venne meno; perciocchè di questa università io non trovo altro monumento di sorta alcuna, XXXIV. L’ultima delle università in questo xxxiv. secolo erette , ma non T ultima per onore e per fama, fu quella di Ferrara. Essa fu debitrice si,i di Fer’ ii * ,. rara. della sua erezione singolarmente al marchese Alberto d’Este signore di quella città, il quale l’anno i3c)i, andato a Roma e ricevutovi con sommo onore dal pontefice Bonifacio IX, fra