Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/18

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PREFAZIONE XVII quale, come avverte il medesimo editore (Sci ipt. Her. ital. vol 18), è opera di un francescano (a). Ma ciò di che 1 ab. de Sade singolarmente si pregia, si è di aver corretti gli errori degli scrittori della Vita del Petrarca e di avere fissato l’epoche de’ diversi fatti di essa dagli altri o non ben avvertite, o malamente confuse. Nè io negherò ch’egli non sia in ciò stato molte volte felice, e che noi perciò non gli siam de-* bitori di molto. Ma se molti errori egli ha scoperti negli altri, mi lusingo io pure d’averne in lui trovati non pochi. Nel decorso di questo studio vedremo che l’ab. de Sade suppone in un luogo che il Petrarca ancora fanciullo fosse per qualche tempo in Firenze, mentre è certo che non vi fu che Tanno i35o; elicgli dà per suo maestro in Pisa quel Convenevole, alla cui scuola non fu veramente che in Francia; ch’egli afferma che il Petrarca trovò le Istituzioni di Quintiliano nel tornar che facea da Roma, mentre è certo ch’ei ritrovolle quando vi andava; ch’egli dà per maestro al Petrarca in Bologna Cino da Pistoja, il quale probabilmente non tenne mai ivi scuola; ch’egli contro ogni verisomiglianza fa intraprendere il lunghissimo viaggio da Avignone fino a Bologna al padre del Petrarca solo per togliergli dalle mani Cicerone e Virgilio; che non pare che sia stato molto felice nel fissar l’epoca della morte de’ genitori dello stesso Petrarca; che poco esattamente ancora egli ha parlato della dignità di arcidiacono, che questi ebbe in Parma; clic egli gli fa fare un viaggio dall* Italia in Avignone l’an 1344 * *1 (IMal 1,011 sembra abbastanza provato. Questi e più altri errori verremo di mano in mano scoprendo, e confutando, secondo il bisogno. Ma qui conviene avvertirne alcuni altri, de’ quali abbiam lasciato di ragionare nel seguilo della Storia per non interroin(«) Qui M. de Sade si c felicemente difeso; perciocché egli ha osservato che il passo ove ei cita la Cronaca di Bologna , parlando «lolla pestilenza «lei 1^7, si può credere sonilo ila un religioso agostiniano, il quale anche dal Muratori è staio probabilmente credulo autore di qualche parie della medesima Cronaca. TlKABOSCHl j Voi. F. h