Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/42

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LIBRO PRIMO 5

Azzo VIII d’Este era signore di Ferrara, di Modena, di Reggio, di Rovigo, e di più altre castella) gli Scotti in Piacenza, i Fisiraga in Lodi, i Rusca in Como, i Langoschi in Pavia, gli Avvocati in Vercelli, i Brusati in Novara, i Maggi in Brescia, i Correggeschi in Parma, gli Scaligeri in Verona, i Bonacossi in Mantova, o per elezione de’ cittadini, o per forza di armi, si eran renduti padroni delle città; e or collegati insieme, or nimici, cercavano di confermare e di stendere vie maggiormente il loro comando. Ampio dominio avea ancora Giovanni marchese di Monferrato. Nella Romagna cominciavano similmente ad aver signoria i Polentani in Ravenna, gli Ordelaffi in Forlì, i Malatesta in Rimini, ed altri in altre città. Firenze frattanto e più altre città di Toscana divise nelle famose fazioni de’ Bianchi e de’ Neri si andavano lacerando funestamente; e appena vi era parte d’Italia che non si vedesse sconvolta da fazioni e da guerre.

II. A queste continue turbolenze un altro colpo n. si aggiunse, che fu all’Italia sommamente fatale. Morto l’anno 1303 il pontefice Bonifacio VIII ed eletto a succedergli Niccolò cardinale e vescovo d’Ostia dell’Ordine de’ Predicatori, che prese il nome di Benedetto XI, poichè questi ancora dopo nove soli mesi di pontificato finì di vivere, i cardinali elessero l’anuo 1305 Bertrando del Gotto arcivescovo di Bourdeaux, che fu detto Clemente V. Era egli allora in Francia; e avendo colà chiamato il collegio de’ cardinali, fissò in Avignone la sede; il cui esempio seguito poscia da Giovanni XXII, da