Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/424

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SECONDO 387 questo autore niuna menzione ha fatta il Fabricio nella sua Biblioteca latina dell’età di mezzo. Figliuoli di Guglielmo furono per avventura quel Pietro e quel Matteo da Varignana, che il Ghirardacci registra tra’ professori artisti dell’università di Bologna all’anno 1381 (Stor. di Boi. t. 2, p. 390), amen due collo stipendio di lire 175, un de’ maggiori che fosse a’ professori assegnato. XIV. Gonvien dire che a questo secolo il j4 nome di primo e sommo tra tutti i medici si Foligno, ottenesse assai di leggieri. Già abbi a 111 veduti onorali di questo titolo e Pietro d’Abano e Dino e Tommaso del Garbo e Niccolò Falcucci. Questo medesimo nome da un medico del secolo xv, cioè da Michele Savonarola, si concede liberalmente a Gentile da Foligno, di cui anzi parla in maniera che sembra che, anche mentr’egli scrivea, godesse della medesima fama: Divinus ilio GentiUs Fulgincus ìiostrac et suac travisalo nell7 edizione da tue vedutane, che non è ma-’ raviglia ch’io non abbia saputo trovare i paesi ivi indicati. Un codice di un’opera di Guglielmo, intitolata Practica Medicinae, che forse è la stessa che quella sotto altro titolo da me indicata , e che conservasi nella libreria Farsetti in Venezia (Bibl. MSS. Fars. p. 43) , ci mostra più chiaramente chi fosse il suo mecenate: perciocchè essa è diretta ad Meladinum Groacorum et Bosnae Bannum , del qual Melandino più copiose notizie si posson vedere nella grande opera del P. Farlati gesuita, intitolata Illyricum sacrum. Qui pure in ho dubitato che Pietro e Matteo da Varignana fosser figliuoli di Guglielmo , e non ne furon veramente che agnati. Ma di questi medici bolognesi più esatte notizie possiamo aspettarci dall’altre volte lodato conte Giovanni Fantuzzi.