Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/426

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SECONDO 389 Monti ini ha trasmesse le parole che leggonsi al fin di (detto trattato, aggiuntevi da Francesco da Foligno discepolo di Gentile, che confermano il sentimento medesimo: Et postea Gentilis infirmatus est ex nimia requisitone infirmorum, et hoc fuit 12 die Junii, et vixit sex diebus, et mortuus est, cujus anima requie se at in pace. Hoc fuit MCCCXLVIII. Et ego Franciscus de Fulgineo interfui aegritudini ejus, et numquam dimisi eum usque ad mortem, et sepultus fuit Foligini in loco Eremitarum. Il qual trasporto del cadavere di Gentile da Perugia a Foligno confermasi ancora dall’autor delle Note al Quadriregio del Frezzi , che afferma mostrarsene tuttora in quella città il sepolcro. L’Alidosi però il dice morto in Bologna in età di 80 anni, e sepolto in S. Domenico (Dottori forest, p. 28). Ma nè egli spiega in qual anno morisse, ne reca alcuna pruova della sua asserzione. Il Fabricio medesimo, sulla scorta degli scrittori delle Biblioteche mediche, annovera le opere da Gentile composte, alcune delle quali son venute a luce, ed io lascio che ognun ne vegga presso loro i titoli e 1’edizioni. XV. Io mi son più volte doluto che ninno \v. abbia finora diligentemente illustrata la serie de1 F„‘rn.0,,° professori dell’università di Padova, benchè pur molti n’abbiano scritto. Il Tritemio, parlando di Jacopo da Forlì celebre medico, (dice De Script, eccles. c. 772) ch’ei morì l’anno 1 43o. Gli scrittori padovani , citati dal Papadopoli (Hist Gymn. patav. t. 1, sect. 2, l. 3, c. 2), riprendon (d’errore il Tritemio, ma son tra loro troppo discordi. Il Salomoni ne fissa la morie