Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/445

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4o8 libro Par.sibi veniens,(l. veniens.sibi) lustrabit tot laudibus eTirni? Ilio studiisbausitque cqd (/.hausitquicquid) Parnasia rupes Intus habet; secum virtus humana sepulta est. Quem de Bagnolo cognomine Guido vocarunt A patria Regi: saxum tenet ossa: locatiliMeos supcris: mundo vivax sua fama sedebit Non sappiamo s’egli lasciasse qualche monumento del suo sapere in medicina; ma ben sappiamo che qualche Cronica egli avea scritta: perciocchè, oltre che ciò si accenna nella riferita iscrizione, ne abbiamo il testimonio del Panciroli che avea sotto l’occhio una parte, ora smarrita, della Cronaca di Reggio, scritta da Pietro Gazzata, e che, parlando del sacco dato a questa città l’anno 1371, dice di Pietro: In ea direptione duo Chronicorum Volumina amisit ad eorum exemplum conscripta, quae Guido a Bagnolo ipsius Consobrinus composuerat (Ap. Murat. praef. ad Hist. Gazat. vol. 18 Script. rer. ital.). Ma più glorioso ancora per Guido è ciò che ivi il Panciroli soggiugne, cioè che a lui si dee la fondazione del collegio eretto in Bologna per gli scolari reggiani: Is est Guido Medicus, qui Collegium studiosorum Regiensium Bononiae instituit. XXIV. Nè questi fu il solo medico illustre che avesse Reggio di questi tempi. Abbiam veduto, parlando di Pietro d’Abano, che uno de’ più dichiarati nemici ch’egli avesse, fu un medico Pietro da Reggio. E questi è forse quel Pietro da Reggio, di cui rammentasi, nell’ultima edizion fiorentina del Vocabolario della Crusca (t. 6, p. 52), un Trattato ovvero ammaestramenti a sanità conservare, scritto a