Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/72

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PRIMO 35 a5 anni ili età; ma poichè è certo ch’ei nacque, nel 1265, convien qui riconoscere un error de’ copisti, e credere che Benvenuto scrisse 30 anni. Dell’altra ambasciata non abbiam notizia nè congettura alcuna; ma se il Filelfo ci ha detto il vero, è verisimile ch’ella seguisse in uno degli anni seguenti che precederono l’esilio di Dante. Il Boccaccio aggiugne (De Geneal. Deor. l. 14, c. 11) che Dante fu ancora in grande amicizia congiunto con Federigo d’Aragona re di Sicilia, III di questo nome: il che io non saprei indovinare a qual occasione avvenisse; e solo ho voluto qui accennare tai cose per unire insieme tutte quelle notizie che ho potute raccogliere, della protezione da’ re di Napoli e di Sicilia accordata alle lettere. VI. Or venendo a parlare degli altri signori p vi. italiani che in questo secolo onorarono del lor so pmc drfavore le lettere, ci si offrono primieramente chi^’Co ne’ primi anni di esso gli Scaligeri signori di il 1 _ O O O ino urcn^ii. Verona. Dante fu il primo per avventura a prò- t«i«d. uJ0vare gli effetti della generosa loro munificenza, ed egli perciò fu il primo a lasciarne durevole e gloriosa memoria nei suoi versi. Egli introduce Cacciaguida a predirgli l’esilio che aver dovea da Firenze, e il fa parlare in tal modo: Lo primo tuo rifugio e ’l primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo Che in su la Scala porta il santo uccello, CIC avrà in te sì benigno riguardo, Che del fare e del chieder tra voi due Fia prima quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue Nascendo sì da questa stella forte t Che notabili fien i opere sue.