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Clemente l’avea avuto in pensiero di pubblicare i Decreti del general Concilio di Vienna da lui celebrato, insieme con altre costituzioni che in diversi tempi avea ei medesimo fatte. Ma essendo sorpreso da morte, prima di condurre ae’effetto il formato disegno, Giovanni XXII, che gli succedette, gli diè esecuzione; e l’anno 1317 ne inviò formalmente le copie a tutte le università, perchè in esse si promulgassero (Script. Rer. ital. t. 3, pars 2, p. 476, 480, 498, 508). Queste Decretali ebbero e conservan tuttora il nome di Clementine. Quindi avendo egli pubblicate nel lungo suo pontificato più altre costituzioni, furono esse pure raccolte, non si sa per cui opera, e unite al corpo delle Leggi canoniche col nome di Estravaganti; la qual raccolta però non è stata nè formalmente approvata da alcun pontefice, o dalla Chiesa, nè colle consuete solennità indirizzata a’ pubblici studi. Così andavasi aumentando il corpo delle Leggi ecclesiastiche, e più ampia materia somministravasi agli spositori e agl’interpreti. Grandissimo ne era stato il numero dello scorso secolo, come a suo luogo si è dimostrato. Alquanto più scarso fu nel presente in cui sembra che le Leggi civili avessero maggior numero di seguaci che le ecclesiastiche. Ma queste, se non possono vantare un’ugual serie di coltivatori, posson però gloriarsi di averne avuti alcuni non inferiori in ingegno e in onore ai più celebri giureconsulti di questo e del precedente secolo. Di essi noi verremo qui ragionando, secondo il nostro costume, scegliendo ciò che è più importante a sapersi, e