Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/217

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TERZO 721 delle baratterie qhe qui gli vengono apposte, non è sì facile a ditlinire. Io credo che in que’ tempi di turbolenze e di dissensioni fosse assai frequente l’apporre falsi delitti, e che questi facilmente e volentieri si credessero da coloro che voleano sfogare il lor mal talento contro i loro ni mici. Egli è però questo 1’unico monumento , eh’io sappia, in cui si veda a tal delitto assegnata tal pena; ed esso ci pruova il furore con cui i due contrari partiti si andavano lacerando V un Y altro. VI. Ove si andasse Dante aggirando nel tempo del suo esilio, è cosa difficile a stabilir con certezza. Quelle parole eli’ ei pone in bocca di Cacciaguida, nel predirgli che questi fa le sventure che dovea incontrare: Lo primo tuo refugio e *l primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo Che Jn su la scala porta il santo uccello Parati, c. 17, v. 70, ec. secundun jura statutorum et ordinamentorum Communis et populi Civitatis Florentie, et ex vigore nostri arbitrii, et omni modo et jure, quibus melius possumus, ut si quis predictorum ullo tempore in fortiam dicti Communis pervenerit, talis perveniens igne comburatur sic quod moriatur, in hiis scriptis sententialiter condemnamus. Lata, pronuntiata, et promulgata fuit dicta condemnationis summa per dictum Cantem Potestatem predictum pro tribunali sedentem in Consilio Generali Civitatis Florentie, et lectum per me Bonorum Notarium Supradictum sub anno Domini milesimo tercentesimo secundo Indictione xv tempore Domini Bonifacii Pape ottavi die decimo Mensis Martii presentibus testibus Ser Masio de Eugubio , Ser Bernardo de Camerino Notariis dicti Domini Potestatis, et pluribus aliis in eodem Consilio exi stenti bus.